3/30/2008

Tirreno-Adriatico-Parigi-Nizza



Un bel giro Franco-Italico per raccontare gli esiti di due gare a tappe decisamente importanti per tirare le prime somme...

Tirreno-Adriatico
Corsa che dai tempi del dominio di Rabottini si è un pochino nobilitata grazie al suo ruolo di preparazione della Sanremo. I nostri boys ancora in pieno rodaggio stagionale si presentavano al via con un buon mix di scattisti, scalatori e oggetti misteriosi ( Matteo Priamo della Dementia 13 su tutti).Lanisti tesissimi per verificare gli acquisti che ancora tardano un po' ad entrare nel vivo.


Prima tappa e subito volatone da strapaese con tanto di prosciutti, miss e assessore in cerca di voti ( non ecclesiastici purtroppo). Inutile raccontare l'evoluzione della volata, basta solo sottolineare l'esemplare lavoro di Petacchi che si conferma il più prezioso dei gregari di Oscarito Freire. Notte fonda per i nostri; 43° Richeze... la dice lunga.


Seconda tappa: La scalata ad un monticello non meglio definito sulle carte topografiche animava il finale. L'astuto e misterioso paròn della Dementia 13 ( che si reca sempre al via coperto con un
cappuccio che ne nasconde i lineamenti) convinceva il prode Priamo che sulla collinetta era posto il tempio di Atena per ottenere il meglio dal suo campioncino. Il trucco funzionava a metà perchè Priamo si fermava su un tornante a chiaccherare di Achei con un ex-partigiano ultra novantenne: tale Anchise Pellegrini.Nonostante l'inconveniente Priamo si rivelava il migliore dei nostri con un trentaduesimo posto !

Il biondo e riccioluto Brutt arrivava sessantesimo per completare la disfatta del giorno.

Terza Tappa: Nottata insonne per i ciclisti cui veniva descritta la salita di Montelupone come una specie di "Mortirolo ma più duro". Anche per questo l'andatura non superava i 15 orari per la prima ora di gara. Anzi un manipolo di facinorosi cercava una strada alternativa millantando la chiusura del passo di Montelupone per neve. Un paio di eunuchi appositamente inviati smentivano la voce e permettevano il regolare svolgimento della gara.

Dopo le prime rampe del Montelupone qualcuno staccava il cardiofrequenzimetro per non impressionarsi, poi la cosa si faceva ancora più complessa grazie ad un gruppo laoocontico piazzato in mezzo alla strada ( composto da moto della giuria e qualche cicista). Matteo Priamo paralizzato dal Deja vu perdeva parecchio tempo. Altrettanto facevano gli altri ciclisti costretti a mettere i piedi a terra. Nel delirio generale però Tom Stubbe si insinuava come un novello Von Grueniger tra le bici per conquistare un quindicesimo posto che lo riporta ( a detta del suo paròn) tra i ciclisti degni di questo nome.


Nella quinta tappa ( chè nella quarta nulla succedeva) grande cronometro del prode Ignatiev ( una garanzia in queste prove) che riusciva a sistemarsi al 6 posto con una certa facilità, ma anche Tom Stubbe confermava il momento di grazia con un 23° posto davvero inusitato per un interprete delle classiche quale lui si millanta da tempo. Grande soddisfazione del colonnello Mutombo che teme l'onta di finire dietro alla Dementia 13.


La classifica finale della Tirreno, oltre a consegnare lo scettro al prode Cancellara, segnava dunque il ritorno alla competitività di Tom Stubbe: Il decimo posto in classifica fruttava al
Colonnello ben 35 punti e soprattutto permetteva al povero Tom di abbandonare il regime di Pane ed Acqua a cui era costretto da circa un anno.Disastro totale invece per tutti gli altri pedalatori ( o vogliamo considerare positavamente il 53° posto di Brutt ?? direi di no...)


Parigi-Nizza

Vittima di una vigilia di gara agitatissima con un numero incredibile di controversie, eresie, appelli, contrappelli. Ad un certo punto persino il vostro Fozio è stato convocato a causa della sua notevole esperienza in fatto di scismi e concilii, ma invero ha dovuto egli stesso arrendersi davanti a cotanta cavillosità. Di fatto ai fini del ciclismo bizantino la Parigi-Nizza resta gara Pro-Tour con tutti i punti del caso assegnati. E che gli stupidi galli e i mangiapatate celtici continuino a litigare.


1 Tappa: Tempo da lupi e chi ti appare ? Ma Peter Velits cacciatore di lupi e lupetti ( con la zip)
quale mai se ne visto di eguali. La fuga, già di per sè commovente per il Paron della Pavè du Patè, veniva ulteriormente impreziosita dalla presenza dell'oggetto misterioso Niki Terpstra che si
attagliolava alla ruota di Velits per dare manforte alla fuga ( ed ecco la foto ricordo). Ma i due poco potevano contro l'astiosa invidia del gruppo che li andava ad acciuffare a pochi kilometri dal traguardo, risultato: volatona equilibristica sul fine settimana con L'inafferabile
Lequatre 23°. Non proprio una spingardata quella quella del francese...

II tappa: Tempo un pochino più clemente e il gruppo si dirige, stile gregge di pecore, verso l'arrivo senza alcun sussulto. Volata altrettanto soporifera tanto che Formaggino Monfort, generalmente dotato di uno sprint pari a quello di un Emmenthal stagionato in grotta, riesce a portare a casa un bel 15 ° posto.


III Tappa: Quando già gli eunuchi inviati sul posto stavano per chiudere la fiera palpebra davanti ad una gara di poco spessore, ecco l'impennata di una delle nostre promesse: Clement L'Hotellerie. Il giovane scalatore francese estrae i suoi rampini da competizione e si inerpica nella fuga giusta resistendo anche al ritorno del gruppo. Insieme a lui anche Roman Kreuziger delle Cantine Tabarez. Alla fine nessuno dei due ragazzi riesce a vincere la tappa ma la prova è invero notevole: 2° Clement e 5° Roman Kreuziger. Ma anche il formaggino non si scioglie come una scottarella e riesce a chiudere 14°.


V Tappa: Arriva il Monte Ventoso e, come direbbero ad Oxford "'So cacchi". La salita del gigante calvo è lunga, sfiancante e sorprendentemente priva di tornanti, anche per questo rappresenta un ottimo trampolino per testare le giovani promesse ( qui in passato vennero consacrati Remy e Andy Schleck).

Cadel Evans, novello abitatore del profondo, ( si noti la magrezza estrema e gli occhi dilatati da
rana) impone subito un ritmo infernale pedalando deciso sulla sua Colnago Innsmouth Deluxe. I nostri fanno quello che possono cercando di salvare la gamba ( anche in senso fisico visti i Ghast sostenitori di Cadel distribuiti lungo il percorso). Clement L'hotellerie sfoggia ancora una freschezza increbibile chiudendo in parte lo svantaggio accumulato nella prima parte di salita e tagliando il traguardo al 16° posto. Se il giovane saprà evitare l'effetto Dojwa potrebbe veramente puntare alla maglia pois nei prossimi anni. Dietro di lui benino Roman Kreuziger ( 23° a soli due minuti) e un po' meno bene Maxim Monfort 28°. Bravo anche Passeron che su un terreno osticissimo a lui chiude a soli 5 minuti in 40° posizione, per lui si prospetta un miglioramento sulle classiche.


VII Tappa: Nervoso saliscendi caratterizzato da un fugone stile esodo pasquale di 35 concorrenti di varia estrazione. I nostri non cadevano nel tranello e aspettavano con acume le salitelle finali. Sulla prima scattava a molla L'Hotellerie, ormai in pieno effetto Dojwa, riuscendo a creare un piccolo gap.

Sulla seconda invece grande attacco di Maxime Monfort che spezza in due il gruppo come una scheggia di Tilsit. Peter Velits ricordava di essere un ciclista e si aggregava alla fuga. All'arrivo nessuno riusciva a prendere uno dei cento Sanchez in corsa ( possibile anche che si diano il cambio in gara... non è dato di saperlo) ma Maxim Monfort portava a casa un bel secondo posto ( punticini d'oro) anche se il vero eroe di giornata era L'Hotellerie; tanto generoso come tatticamente sciagurato.


Classifica Finale: A parte i primi due posti (Rebellin e Nocentini) la classifica brillava per il prestigio dei partecipanti. Migliore dei nostri L'Hotellerie ( 11° e sono 37 punti) vera rivelazione di questa gara e possibile candidato al Sagion Bianco 2008. Seguivano Maxim Monfort, dotato di una costanza incredibile, che otteneva un bel 14° ( 33 punti) e una tappa persa per un soffio.

Nove punti anche per Aurelien Passeron (34°) che su terreni a lui decisamente ostici ha saputo costruire una prestazione veramente sorprendente e che apre delle potenzialità di crescita interessanti. Fustigazione per Niki Terpstra nell'ippodromo: 79 scudisciate, pari alla sua posizione in classifica !

Per il momento è tutto, prossimamente Nokere Koerse, Dwars Von Vlaanderen e Milano Sanremo

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