
Il vostro amato patriarca, con un'altra primavera sulle spalle, ha già sguinzagliato eunuchi e legati per i quattro angoli della nostra amata piatta terra in modo da non perdere neanche la più piccola
garetta extra-moenia.
Visto l'incalzare delle gare non ci possiamo soffermare come vorremmo sui risultati dell'augusta asta tenutasi nel palazzo Bucoleonide alla presenza dei più abili ed affermati lanisti del Corno d'Oro. Ma certamente nei prossimi giorni contiamo di far preparare un adeguato commentario facendo ricopiare quanto da noi annotato sugli scolii durante l'asta.
Ma partiamo
Het Volk
La regina di tutte le gare, splende tra esse come la nostra imperatrice tra le reginucole barbare.
Uno degli appuntamenti più attesi della stagione, il primo teatro di sfida che inizia a dare qualche primo responso sulle nuove squadre e sui solidi d'oro spesi per accaparrarsi il campione di turno.
La gara non era benedetta da agenti atmosferici all'altezza ( niente neve, nebbia, transumanze di
caribù, etc.) ma si mostrava abbastanza avvincente grazie ai ripetuti tentativi di ciclisti locali,
avvezzi ad ogni tombino e salitella. Alla fine il prode Gilbert si scalzava di dosso tutti gli avversari e faceva allegra passerella tra i fiamminghi non proprio felici di veder sfrecciare il vallone.
Dietro di lui il diluvio, come direbbe qualche regnante da operetta, mentre i nostri si scioglievano come un ghiacciolo nelle terre di Prete Gianni.
Unico risultato degno quello del prode ( e ormai uso alla manovalanza da piazzamento) Caethoven che si piazzava 21° ( un punto) e garantiva al suo lanista di aggiudicarsi l'ambitissimo Trofeo Mutombo, messo in palio dal dispoticissimo e temutissimo lanista.
Grande festa in casa Patè du Pavè ( massimo risultato con il minimo sforzo, secondo i dettami
Aristotelici del team) un po'meno soddisfatti gli altri: Stubbe 79 ricomincia da dove aveva finito,
Meersman 80°, Terpstra 86° e Greipel addirittura ultimo.
Ma non c'è il tempo di fare un bilancio perchè ecco la
Kuurne-Bruxelles-Kuurne
Usuale labirintica gara che pochi sanno interpretare correttamente nella sua interezza ( arrivare fino a Bruxelles è facile ma tornare a Kuurne quasi impossibile). La solita pletora di ciclisti indigeni assaltava ogni possibilità di fuga fin dalle prime battute. Tale era l'agone che dieci ciclisti belgi si perdevano nel brumoso mattino cercando di chiudere un "buco" lasciato da un postino in bicicletta ( e scambiato per un odiato US Postal).
Il prode Abakoumov ( 111° all'arrivo) veniva rinvenuto dal suo lanista in un bed e breakfast di pan pepato dalla dubbia gestione ( vecchina sospetta come mai se n'è vista una).
Mentre molti degli altri ciclisti si sparpagliavano per il Belgio in attesa di incrociare una gara ( cosa non infrequente in questo periodo).
In tutto questo bailamme Fredric Amorison non perdeva la testa e si teneva incollato ai ciclisti del posto, rimediando un 10° posto molto onorevole ( 11 punti per lui), dietro di lui unico risultato presentabile quello di Caethoven 39°.
Memorial Samyn
Classica gara così antica che nessuno ricorda più di preciso cosa sia "Samyn" e perchè debba essere ricordato.
Attualmente l'Unione Ciclistica Internazionale è divisa in due intepretazioni antitetiche:
1) Una capra belga particolarmente pregiata tipica della regione di Bruges
2) Il primo vulcaniano ad essere entrato in contatto con Zefram Cochrane.
Inutile dire che le due posizioni sono in via di composizione, al Concilio di Zettegem si è infatti
suggerita la possibilità che la gara sia in Memoria della prima capra incontrata da un Vulcaniano su una nave a curvatura Cochrane. Ma il dibattito è ancora lunghissimo.
Ad ogni buon conto i nostri ragazzi si schieravano con decisione al via della tortuosissima gara e
questa volta con risultati più dignitosi.
Il prode Abakoumov dopo la strizza presa con la Baba Yaga ci dava dentro come un ossesso e riusciva a racimolare un 9° posto che rappresenta forse il suo miglior piazzamento del biennio (12 punti). Mentre dietro di lui un redivivo Greipel (13° per 8 punti) bruciava sul traguardo un sempre più convincente Caethoven ( 14° per 7 punti).
Risultato tutto sommato sufficiente ma certo lontano dagli eclatanti risultati dell'anno scorso.
Probabilmente molte squadre nuove devono ancora trovare la giusta amalgama ( e niente di meglio di un po' di frustate con aceto post gara per trovarla).
GP Lugano
Bersagliato come sempre dai grandi problemi di contrabbando ( ricordiamo l'ignominosa figura di Steven Cozza pizzicato con un carico di granchi nei pressi della dogana. Il doganiere è stato a sua volta pizzicato ma questa è un'altra storia...).
Quest'anno i ragazzi hanno preferito tenersi lontano dalle classiche tentazioni elvetiche: coltellini, dadi da brodo, insaporitore Maggi e sughetti in polvere, per dedicarsi con maggior serietà al resto della stagione. Solo il prode cacciatore di lupi Peter Velits dedicava le sue energie alla gara ( anche per nascondere i frutti del suo bracconaggio) ma finiva 72°.
Gara da dimenticare per i nostri colori.
Monte Paschi Eroica
Simpatica questa banchetta che organizza corse strapaesane di ciclismo, mi dicono i miei amici Fugger che possiede anche una certa solidità... bisognerà vedere che tassi applicano ai Patriarchi.
Comunque eccoci alla seconda edizione di questa gara che si distingue per l'alternanza di tratti in
asfalto con tratti dei materiali più disparati ( asbesto, princisbecco, mandragola, etc..).
Con biciclette appositamente preparate i nostri si schieravano al via decisi a riscattare le
prestazioni opacissime delle ultime gare.
La selezione era subito durissima. Nel primo settore di Cinz molti ciclisti scivolavano ignobilmente mentre il prode Ignatiev attaccava prima del colle di Malamerenda ( e qui il rifornimento era fatale a molti, tra barrette scadute e acqua marcia) in compagnia del temibile Richeze.
Ma alla fine l'ennesimo settore di Peltro era troppo per le gambe dei giovani virgulti, passati a
velocità doppia da Cancellare e Ballan.
Proprio nel finale però, sotto le urla belluine del Lanista Paron del Ciauscolo, il Bar Etiopia
lanciava il suo attacco furibondo.
Martyn Maaskant con una fucilata furibonda in contropiede si installava al 4° posto ( e sono 20 punti) giustificando le cifre esorbitante spese per lui dal magnate. Ma anche il resto della squadra non scherzava seguendolo compatta: Pavel Brutt 9° e Giairo Ermeti 11° ( Giairo già l'anno scorso non era andato male) rappresentano il primo possibile segnale di una riscossa del Bar Etiopia ( protagonista di una stagione di basso cabotaggio nel 2007).
Finisce qui la prima parte del resoconto ma domani altri aggiornamenti con: Giro del Capo ( l'unica gara da affrontare con un Moment) e Tre Giorni di Lapanne ( che ha pure cambiato nome) e la prima Classifica !!!!
E come diceva Conone nelle sue Historiae: "Best is yet to come...."
Vostro Fozio
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